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L'adolescenza: crisi psicologica o psicopatologia?
di Nicola Lalli – Agostino Manzi - Romana Panieri, 2005
pag. 15 di 43
3.3. E. Erikson
Senza voler ripercorrere le linee concettuali della teoria dello sviluppo di Erikson, che il
lettore troverà esposta con completezza nel capitolo ___ , vogliamo in questa sede
evidenziare sinteticamente alcuni aspetti centrali che caratterizzano la crisi psicosociale
(formazione dell'identità - dispersione dei ruoli) tipica dell'adolescenza.
Ci sembra importante sottolineare il peso del contributo di Erikson soprattutto in funzione di
una riorganizzazione sistematica del pensiero psicoanalitico alla luce di un contesto sociale, il
cui contributo e la cui influenza sembrano determinanti nel processo di formazione
dell'identità personale.
Le trasformazioni somatiche e psicologiche innescate dalla pubertà creano nell'adolescente
un sentimento di frattura della continuità: ecco dunque che il compito principale per Erikson
diviene appunto la conquista dell'identità, il senso di valere per sé e per gli altri.
L'inserimento nel contesto sociale dovrebbe costituire un elemento di facilitazione che aiuti
l'adolescente nel percorso di definizione della propria identità, accade invece che il bisogno
di appartenenza e di accettazione del giovane sia frustrato, dal momento che spesso la
società accoglie gli adolescenti con un atteggiamento ambivalente, riconoscendo loro da un
lato uno status "adulto", ma dall'altro negandolo al tempo stesso.
Se il processo di formazione ed integrità dell'identità non avviene, assistiamo al verificarsi del
processo opposto di dispersione dei ruoli. Il giovane oscilla in molteplici tentativi infruttuosi
di inserimento, i quali piuttosto che indurre il sentimento di continuità ricercato, lasciano
spazio ad un vissuto di ambiguità ed insicurezza. Tale vissuto di incertezza, se permane
insoluto, può dare origine a sentimenti di ribellione nei confronti della società, a un senso di
estraniazione ed intolleranza verso gli altri (formazione di identità negativa).
In conclusione dunque per Erikson lo sviluppo è concepito come uno sviluppo dell' Ego, che
si realizza grazie all'integrazione graduale di aspetti istintivi e sociali che caratterizzano le
diverse fasi evolutive dell'uomo.