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L'adolescenza: crisi psicologica o psicopatologia?

di Nicola Lalli – Agostino Manzi - Romana Panieri, 2005

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3.3. E. Erikson Senza voler ripercorrere le linee concettuali della teoria dello sviluppo di Erikson, che il lettore troverà esposta con completezza nel capitolo ___ , vogliamo in questa sede evidenziare sinteticamente alcuni aspetti centrali che caratterizzano la crisi psicosociale (formazione dell'identità - dispersione dei ruoli) tipica dell'adolescenza. Ci sembra importante sottolineare il peso del contributo di Erikson soprattutto in funzione di una riorganizzazione sistematica del pensiero psicoanalitico alla luce di un contesto sociale, il cui contributo e la cui influenza sembrano determinanti nel processo di formazione dell'identità personale. Le trasformazioni somatiche e psicologiche innescate dalla pubertà creano nell'adolescente un sentimento di frattura della continuità: ecco dunque che il compito principale per Erikson diviene appunto la conquista dell'identità, il senso di valere per sé e per gli altri. L'inserimento nel contesto sociale dovrebbe costituire un elemento di facilitazione che aiuti l'adolescente nel percorso di definizione della propria identità, accade invece che il bisogno di appartenenza e di accettazione del giovane sia frustrato, dal momento che spesso la società accoglie gli adolescenti con un atteggiamento ambivalente, riconoscendo loro da un lato uno status "adulto", ma dall'altro negandolo al tempo stesso. Se il processo di formazione ed integrità dell'identità non avviene, assistiamo al verificarsi del processo opposto di dispersione dei ruoli. Il giovane oscilla in molteplici tentativi infruttuosi di inserimento, i quali piuttosto che indurre il sentimento di continuità ricercato, lasciano spazio ad un vissuto di ambiguità ed insicurezza. Tale vissuto di incertezza, se permane insoluto, può dare origine a sentimenti di ribellione nei confronti della società, a un senso di estraniazione ed intolleranza verso gli altri (formazione di identità negativa). In conclusione dunque per Erikson lo sviluppo è concepito come uno sviluppo dell' Ego, che si realizza grazie all'integrazione graduale di aspetti istintivi e sociali che caratterizzano le diverse fasi evolutive dell'uomo.