LA TERAPIA CON IL NEUROFEEDBACK

Il Neurofeedback è un procedimento attraverso il quale si impara a modulare e auto-regolare il proprio sistema nervoso centrale. Tale autocontrollo si acquisisce osservando il proprio elettroencefalogramma elaborato e visualizzato su un computer, e imparando a modificarlo. Quando la modificazione avviene nella direzione voluta il computer emette un feedback sonoro o visivo, così che la persona sa che sta lavorando bene! Il paziente svolge un ruolo attivo durante tutta la terapia, poiché impara progressivamente a modulare la propria attività cerebrale sotto la costante guida del terapeuta e del computer. In questo modo, grazie a un esercizio continuativo, i risultati positivi raggiunti divengono stabili nel tempo.
In breve il Neurofeedback:
- è assolutamente indolore e non invasivo;
- non presenta effetti collaterali (a differenza di una terapia farmacologia) perché non vengono introdotte sostanze nell’individuo, somministrate correnti elettriche o campi magnetici di alcun genere;
- è una terapia biologica ma non farmacologia, che modifica, cioè, le connessioni tra le cellule cerebrali senza un intervento di tipo biochimico (farmaco);
- è un tipo di terapia che va modulata sulle caratteristiche peculiari di ogni persona e, quindi, richiede un adattamento continuo;
- consiste in una attività piacevole, anche se richiede concentrazione, sia per gli adulti sia per i bambini. Nel caso di questi ultimi le sedute si svolgono visionando dei cartoni animati e cercando di modificare le dimensioni dello schermo: un po’ come di fronte ad un videogioco!

Cosa avviene durante una seduta?
Si fa accomodare la persona su una comoda poltrona in modo che sia rilassato e comodo. Si ‘attaccano’ con apposite paste gli elettrodi sulla testa della persona e si attiva il computer posto di fronte a lei. Il computer può mostrare feedback diversi: con gli adulti usiamo quadri, paesaggi o oggetti che mutano, ruotano, sfumano, oppure segnali acustici (misica, campanelli), ecc. Ai bambini, invece, facciamo vedere dei cartoni animati; in questo caso il feedback è costituito dalla grandezza della schermata del cartone: quando il bambino lavora bene lo schermo si ingrandisce, altrimenti resta piccolo.
Ogni seduta dura in media 45-50 minuti, anche in base alla capacità della persona di mantenersi concentrata. Un training completo prevede circa 30-40 sedute, in genere due o tre a settimana, per cui il tempo complessivo varia dai 3 ai 7 mesi. I primi cambiamenti cominciano ad evidenziarsi attorno alla quindicesima seduta. In genere si tratta di risultati molto rilevanti; nel Disturbo di Attenzione e Iperattività sono uguali a quelli conseguiti con il Ritalin,il farmaco oggi più utilizzato (che essendo una amfetamina può dare effetti collaterali non trascurabili).

Il Neurofeedback si utilizza per:
- Disturbi dell’Attenzione e dell’ Iperattività,
- Riabilitazione cognitiva nei Traumi Cranici, negli Ictus e nelle Demenze,
- Disturbi d’Ansia,
- Disturbi Depressivi,
- Disturbo Ossessivo Compulsivo,
- Autismo,
- Disturbi dell’Apprendimento,
- Epilessia,
- Bruxismo.