Home - Articoli su Psicologia e Società

L'inquadramento nosografico dei disturbi psicosomatici

di Nicola Lalli

pag. 17 di 20
Molto brevemente, perché rimando per un approfondimento al capitolo successivo, posso dire che mentre nelle psiconevrosi sono in gioco gli affetti e le rappresentazioni mentali più o meno distorte dovute al processo di introiezione, nei disturbi psicosomatici ci troviamo ad un livello meno organizzato. In questi disturbi sono in gioco le emozioni e soprattutto, l'incapacità di mentalizzare, ovverosia a creare immagini. Per cui l'individuo affetto da disturbo psicosomatico esprime il proprio malessere attraverso una corto-circuito emotivo-somatico, pur tenendo presente che alla base di questo cortocircuito c'è pur sempre un conflitto. Un conflitto che non ha avuto modo e possibilità di esprimersi attraverso meccanismi difensivi elaborati ma rimane pur sempre un conflitto. Quel conflitto che nasce e si alimenta tra un desiderio degradato a bisogno, e l'ostilità nei confronti dell'oggetto da cui si dipende. D.3) Considerazioni conclusive La domanda che ci dobbiamo porre a questo punto è perché sono stati introdotti, e soprattutto perché hanno avuto tanto successo i sistemi di classificazione psichiatrica che chiaramente mostrano il fianco a numerose critiche. L'introduzione dei vari DSM fino all'ultimo (DSM-VI) e dell'ICD-10 nasce sicuramente da alcune esigenze di base. Essi si sono sviluppati non solo sulla base di una tendenza a studiare l'uomo attraverso questionari (più o meno riduttivi) e non solo per corrispondere alle esigenze di una terapia psichiatrica divenuta sempre più esclusivamente farmacologica.