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L'inquadramento nosografico dei disturbi psicosomatici

di Nicola Lalli

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Può sembrare riduttivo ma in Psichiatria rimane sempre attuale la scissione tra quelle die forme di conoscenza concettualizzate già nel 1894 da Windelbland: le scienze nomotetiche e le scienze idiografiche. Le prime tendono alla formulazione di conoscenza o leggi generali, le seconde alla comprensione di eventi particolari ed individuali. In campo psichiatrico lo studio nomotetico e quello idiografico non possono essere separati, pena la non comprensione del particolare-individuale e la rinuncia a formulare leggi generali. In psichiatria è assolutamente necessario che il dato biografico sia inserito in una cornice nomotetica: ovverosia nella teoria dello sviluppo psichico. In assenza di questa ogni osservazione al massimo, e questo dipende dalla maggiore o minore capacità dell'osservatore, può diventare una biografia più o meno romanzata, più o meno attendibile. Quindi la nosografia è possibile solo all'interno di una formulazione teorica. Ed è per questo che passerò a proporre sinteticamente un modello teorico-clinico dello sviluppo psicologico che serve da cornice di riferimento.
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