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Plasticità cerebrale e funzioni cognitive
di Antonio Godino tratto da Psychofenia – vol. VI, n. 9, 2003
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Come si può intuire, la relazione fra entità dei cambiamenti fisiologici e la loro percezione non è di
tipo lineare ed è influenzata dalla condizione mentale del soggetto, oltre che da precise variabili esterne
quali lo status e le funzioni che egli svolge. In altre parole la risonanza emotiva dei cambiamenti fisici varia
in rapporto alla personalità ed alla sanità mentale (ad esempio, un depresso può elaborare la percezione
dell'invecchiare in un delirio di rovina) ma può anche essere vero il contrario (ovvero che un certo tipo di
cambiamento,come il climaterio,la vedovanza o l'esclusione da attività produttive, faccia da detonatore di
un disturbo depressivo).
La prima conseguenza di questo meccanismo è che l'età cronologica non è un predittore
dell'invecchiamento funzionale né di quello soggettivo e che peraltro alcune condizioni o percorsi di vita
fanno "invecchiare" più precocemente (Bouton , 1999 ; Popper , Eccles , 1992) .
Di tale fenomeno si possono fornire numerosi esempi, di chiaro riscontro nella vita di tutti i giorni. Il
pensionamento obbligatorio segna, notoriamente, un passaggio di status vissuto dolorosamente od in
modo conflittuale dalla maggior parte degli individui. Infatti, nulla prepara al pensionamento (anzi, il
modello competitivo e produttivistico delle società avanzate colloca il cessare delle attività esterne e
produttive nello stesso angolo buio ove si celano anche le inabilità, le malattie o la morte) e tutta la
condizione precedente lo esclude dal campo delle cose visibili o rilevanti.
Quello che potrebbe, in un altro contesto socio-culturale, anche diventare uno spazio di riacquisita
libertà, una possibilità di riservare delle attività per sé, diviene solo, o prevalentemente, impotenza,
perdita di scopo, vuoto ed inerzia.
Una situazione simile, anche se in parte ciò appare paradossale, è quella vissuta da chi ha raggiunto
molto presto l'apice della carriera (magari a solo 30-40 anni) e quindi "non ha più nulla da perseguire
innanzi a sé". In questo caso il futuro non ha più spessore concreto ed esiste soltanto ,come è stato ben
mostrato dagli studi di Hall sui manager delle grandi industrie, l'angoscia di essere incalzati dai nuovi
venuti che, a loro volta ,competono per la stessa posizione di vertice (Huber, 1998).
Il non reggere tale tensione competitiva porta ad un vissuto analogo a quello di sentirsi
improvvisamente "vecchio" ,nel senso negativo culturalmente associato a tale termine.
Un'altro esempio di "invecchiamento situazionale" è fornito dalla relazione coi propri figli. Il
momento nel quale essi si distaccano (per esempio ,perché adempiono in un'altra città al servizio militare
oppure si trasferiscono altrove per frequentare l'Università o per cercare un lavoro) segnala
concretamente che la funzione genitoriale si sta, in qualche modo, esaurendo.