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Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti

di Alessandra Pace

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1.2 Dimensioni e processi dell’organizzazione della conoscenza
Secondo la prospettiva evolutivo-strutturalista, la persona può essere considerata come una complessa struttura conoscitiva. L’uomo è paragonato metaforicamente ad uno scienziato, in quanto possiede una specifica teoria di sé e del mondo. Per questa ragione conoscere l’uomo vuol dire comprendere il modo in cui egli stesso costruisce la sua conoscenza. Questa conoscenza è il risultato dell’interazione costante tra le capacità cognitive, le emozioni, i comportamenti. In questo paragrafo analizzerò il modo in cui i processi cognitivi, i processi emotivi ed il comportamento influenzano la formazione degli schemi che costituiscono l’organizzazione conoscitiva. Dopo aver analizzato questi processi spiegherò come la persona li organizzi in una complessa e articolata struttura gerarchica. 1.2.1 Processi cognitivi e costruzione degli schemi Per quanto riguarda gli aspetti cognitivi della persona, Guidano e Liotti (1983, 7) sono concordi con Popper e con Weimer, nell’affermare che la mente non sia un contenitore vuoto e passivo da riempire con l’esperienza, ma che ricerchi e crei attivamente le proprie informazioni. Già la percezione dei dati sensoriali (Guidano, Liotti, 1979, 67-73), nel momento stesso in cui i dati arrivano agli organi di senso, è un processo attivo e soggettivo di interpretazione. Questo processo è realizzato grazie alla memoria e alla capacità di costruire e accomodare schemi percettivi, che selezionano il dato, e mappe percettive, che lo integrano fornendogli coordinate spazio-temporali. Le informazioni così ottenute rappresentano i fondamenti contenutistici della conoscenza dell’individuo. Il bambino piccolo (Guidano, 1985, 43-53) ha una conoscenza sensoriale immediata ed inizia a costruire schemi e mappe percettive. Dalla manipolazione degli schemi percettivi e delle mappe percettive derivate dalle esperienze precedenti, a partire dall’età di due anni egli inizia a costruire schemi cognitivi che contengono precise attribuzioni causali e sono autonomi rispetto alle percezioni in corso. La costruzione di questi schemi è legata a processi cognitivi quali l’aspettativa innata di trovare una regolarità nell’esperienza e la tendenza ad elaborare rappresentazioni di questa regolarità, che contengono spiegazioni causali dell’esperienza stessa. Gli schemi cognitivi possono essere definiti anche convinzioni, strutture cognitive, costrutti, regole o semplicemente rappresentazioni. Una volta formati, sono applicabili a infinite nuove situazioni e tendono a rimanere stabili nel tempo. Le loro funzioni sono molteplici. Essi consentono di rappresentare internamente se stessi e il mondo esterno in modo coerente.