1.2 Dimensioni e processi dell’organizzazione della conoscenza
Secondo la prospettiva evolutivo-strutturalista, la persona può essere
considerata come una complessa struttura conoscitiva. L’uomo è paragonato
metaforicamente ad uno scienziato, in quanto possiede una specifica teoria di
sé e del mondo. Per questa ragione conoscere l’uomo vuol dire comprendere
il modo in cui egli stesso costruisce la sua conoscenza. Questa conoscenza è il
risultato dell’interazione costante tra le capacità cognitive, le emozioni, i
comportamenti.
In questo paragrafo analizzerò il modo in cui i processi cognitivi, i processi
emotivi ed il comportamento influenzano la formazione degli schemi che
costituiscono l’organizzazione conoscitiva. Dopo aver analizzato questi
processi spiegherò come la persona li organizzi in una complessa e articolata
struttura gerarchica.
1.2.1 Processi cognitivi e costruzione degli schemi
Per quanto riguarda gli aspetti cognitivi della persona, Guidano e Liotti
(1983, 7) sono concordi con Popper e con Weimer, nell’affermare che la
mente non sia un contenitore vuoto e passivo da riempire con l’esperienza,
ma che ricerchi e crei attivamente le proprie informazioni.
Già la percezione dei dati sensoriali (Guidano, Liotti, 1979, 67-73), nel
momento stesso in cui i dati arrivano agli organi di senso, è un processo
attivo e soggettivo di interpretazione. Questo processo è realizzato grazie alla
memoria e alla capacità di costruire e accomodare schemi percettivi, che
selezionano il dato, e mappe percettive, che lo integrano fornendogli
coordinate spazio-temporali. Le informazioni così ottenute rappresentano i
fondamenti contenutistici della conoscenza dell’individuo.
Il bambino piccolo (Guidano, 1985, 43-53) ha una conoscenza sensoriale
immediata ed inizia a costruire schemi e mappe percettive. Dalla
manipolazione degli schemi percettivi e delle mappe percettive derivate dalle
esperienze precedenti, a partire dall’età di due anni egli inizia a costruire
schemi cognitivi che contengono precise attribuzioni causali e sono autonomi
rispetto alle percezioni in corso. La costruzione di questi schemi è legata a
processi cognitivi quali l’aspettativa innata di trovare una regolarità
nell’esperienza e la tendenza ad elaborare rappresentazioni di questa
regolarità, che contengono spiegazioni causali dell’esperienza stessa.
Gli schemi cognitivi possono essere definiti anche convinzioni, strutture
cognitive, costrutti, regole o semplicemente rappresentazioni. Una volta
formati, sono applicabili a infinite nuove situazioni e tendono a rimanere
stabili nel tempo. Le loro funzioni sono molteplici. Essi consentono di
rappresentare internamente se stessi e il mondo esterno in modo coerente.
Home
- Articoli sull'Infanzia e l'Adolescenza
Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti
di Alessandra Pace
pag. 4 di 37