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Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti
di Alessandra Pace
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Poiché contengono attribuzioni causali, gli schemi permettono di prevedere e
spiegare ciò che accade, compreso il proprio comportamento. Infine, poiché
tendono a rimanere stabili, danno continuità alla rappresentazioni interne
della realtà e di sé. Risulta evidente che la loro costruzione, così come la
tendenza a rimanere costanti, sia funzionale alla sopravvivenza della specie:
conoscere rappresentativamente il mondo e se stessi consente, infatti, di
prevedere le situazioni e di trovare nuovi equilibri nella relazione tra il sé e il
mondo esterno.
Col tempo la persona organizza le sue convinzioni e si costruisce uno stile
rappresentativo sempre più elaborato, che in parte prescinde
dall’intenzionalità e dalla consapevolezza del soggetto. Potremmo definire
questo stile rappresentativo una vera e propria teoria di sé e del mondo.
La conoscenza che la persona costruisce, sotto forma di schemi, può essere
codificata e riutilizzata secondo due modalità, l’immaginazione e il dialogo
interno. Queste forme di codificazione corrispondono probabilmente a due
aspetti diversi della memoria e compaiono in stadi diversi dello sviluppo
cognitivo.
L’immaginazione usa un sistema di codificazione analogico, ossia una
codificazione che è simultaneamente immaginativa ed emozionale. Per questo
l’immaginazione è sempre accompagnata da una coloritura affettiva. Il
bambino piccolo utilizza esclusivamente questo sistema di codificazione,
costruendo soltanto schemi immaginativo-emotivi. Durante il corso della vita,
ogni persona realizza in modo costante una conoscenza analogica delle
informazioni: nella nostra mente le immagini si susseguono in modo
continuo.
Il dialogo interno, che accompagna la successione ininterrotta delle
immagini in modo per lo più automatico, usa un sistema di codificazione
analitico, il quale si riferisce al linguaggio verbale. Per questo il processo di
pensiero può essere espresso attraverso le parole. Solo con l’inizio dello
sviluppo cognitivo il bambino diviene in grado di usare questo sistema di
codifica, costruendo vere e proprie convinzioni.
Gli schemi, codificati in forma analogica o analitica, sono relativi a due
diversi livelli di conoscenza: la conoscenza tacita e la conoscenza esplicita.
La distinzione tra queste due forme di conoscenza inizia ad essere presente
negli scritti di Guidano e Liotti dal 1983 (9-13).
La conoscenza analogica è tacita, ossia inconsapevole. E’ presente in tutti i
processi mentali e fornisce alla persona gli aspetti invarianti della sua
percezione. I primi schemi che il bambino costruisce sono codificati in forma
analogica e rappresentano gli aspetti più arcaici, stabili e fondamentali della
conoscenza di sé e del mondo.
La conoscenza analitica è una forma di conoscenza esplicita, ossia
consapevole. Si struttura in seguito all’internalizzazione del linguaggio, sulla
base dei punti di riferimento forniti da quella tacita.