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Le tecniche dell'insegnamento gentile e della schermatura visiva nel controllo delle stereotipie

di J. Jordan - N.N. Singh - A.C. Repp
Tratto da Edizioni Erickson

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Queste condizioni prevedevano: a) Insegnamento gentile La caratteristica dell’essere silenziosi (McGee et al., in corso di stampa) venne selezionata come stimolo discriminativo di questa condizione perché era considerata una delle caratteristiche più salienti tra quelle che distinguono l’insegnamento gentile dalle altre in uso. Insegnare silenziosamente e con pacatezza è stato definito da McGee et al., nel modo seguente: «L’utilizzazione del minimo di istruzioni verbali allo scopo di massimizzare il potere della ricompensa verbale con il graduale ricorso a quantità maggiori di linguaggio verbale via via che l’apprendimento rinforzato attecchisce. Ciò richiede l’uso di modalità non verbali di comunicazione (gesti e segni) e un insegnamento particolarmente pacato per facilitare le risposte corrette e massimizzare il potere della ricompensa verbale». Altre componenti rilevanti dell’insegnamento gentile, sostenute da McGee et al., e utilizzate qui, erano: 1. cominciare la sessione con l’operatore che si avvicina al soggetto e pronuncia una volta il suo nome; 2. guidare il soggetto a eseguire un compito utilizzando gesti e aiuti fisici; 3. parlare soltanto per lodare con entusiasmo l’adesione alle richieste e le approssimazioni verso un buon comportamento sul compito; 4. ignorare la stereotipia in se stessa e invece ricondurre il soggetto sul compito da eseguire. Queste componenti caratterizzano adeguatamente l’insegnamento gentile e corrispondevano alle procedure usate nelle videocassette sull’insegnamento gentile (McGee, 1986). La differenza tra queste procedure e quelle della fase 2 (l’insegnamento diretto su un compito) è la tecnica dell’insegnare silenziosamente, giacché le altre sono le stesse della fase precedente. b) Schermatura visiva Il cue discriminativo per questa condizione consisteva nell’esecuzione, da parte dell’operatore che aveva il ruolo di osservatore, dei comportamenti stereotipati caratteristici di quel soggetto mentre l’altro operatore diceva: «Guarda, (nome), quando fai questo .................., io ti farò questo»,