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Le tecniche dell'insegnamento gentile e della schermatura visiva nel controllo delle stereotipie

di J. Jordan - N.N. Singh - A.C. Repp
Tratto da Edizioni Erickson

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Kevin, 28 anni, aveva alle spalle una lunga degenza. La sua età mentale, valutata con la Vineland Adaptive Behavior Scale, corrispondeva a 9 mesi. Kevin non aveva linguaggio espressivo ed anche il suo linguaggio ricettivo era molto limitato. Non aveva la capacità di provvedere a se stesso all’infuori dell’alimentarsi. Era pure affetto da tetraplegia spastica ma era mobile e aveva il controllo funzionale di tutti gli arti. Kevin aveva una lunga storia di stereotipie tra le quali dar colpetti con le dita (in genere a oggetti) ed emettere vocalizzazioni ripetitive. Spesso distruggeva i materiali utilizzati nell’insegnamento per dare poi colpetti ai pezzetti che ne restavano e resisteva attivamente se si cercava di portarglieli via. La sua terapia, mantenuta costante durante lo studio, consisteva in 15 mg di Probanthine, due volte al giorno, contro la cattiva digestione. Il terzo soggetto, Paul, era un bambino di 7 anni, ricoverato da 2. La sua età mentale, valutata con la Vineland Adaptive Behavior Scale, corrispondeva a 14 mesi. Il suo vocabolario espressivo si limitava a una parola, e aveva poco linguaggio ricettivo. Non sapeva provvedere a se stesso salvo alimentarsi. Paul in genere cercava di sottrarsi alle situazioni di apprendimento strutturato, e se gli si impediva di scappare si metteva in bocca una mano o degli oggetti, compiva manipolazioni stereotipate con oggetti o fissava il vuoto per lunghi periodi. Se guidato fisicamente nell’esecuzione di un’attività strutturata, piagnucolava, urlava e talvolta dava testate o mordeva il personale. Non gli veniva somministrata alcuna terapia farmacologica.