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L'adolescenza: crisi psicologica o psicopatologia?

di Nicola Lalli – Agostino Manzi - Romana Panieri, 2005

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3.4. M. Mahler Le concettualizzazioni di alcuni autori, pur non ponendo in secondo ordine le vicissitudini pulsionali, sottollineano tuttavia l'importanza delle relazioni oggettuali, evidenziando l'influenza che queste rivestono nella definizione della natura e del funzionamento della struttura psichica. In tal senso va inserito il contributo di Margeret Mahler, autrice che ha offerto un contributo alla teoria dello sviluppo, in particolar modo quello relativo agli anni preedipici. Brevemente, il percorso che il bambino compie nel raggiungimento della sua individuazione è stato descritto suddividendolo in alcune fasi. - La fase simbiotica, il cui elemento essenziale è la fusione illusoria e onnipotente con la madre, divisibile in due stadi: uno stadio di “autismo primario fisiologico”, di assoluto narcisismo primario, in cui il soddisfacimento dei propri bisogni appartiene alla sfera autistica e dunque in cui manca totalmente la consapevolezza della presenza della madre e l'investimento degli stimoli esterni; e uno stadio di “simbiosi normale”, nel quale inizia a definirsi una vaga consapevolezza delle fonti esterne di gratificazione. - Il processo di separazione-individuazione (da 8-10 mesi fino a circa 3 anni) include una serie di sottofasi durante le quali avviene la nascita psicologica del bambino come entità separata e autonoma. All'inizio si verifica un primo spostamento parziale dell'investimento libidico, in concomitanza con i progressi ottenuti nella sfera della motricità che portano il bambino al di fuori della sfera simbiotica. Successivamente gli spostamenti d'investimento del bambino si fanno sempre più massicci con l'aumentare delle capacità esplorative e con il maturare di funzioni dell'Io quali la motricità, la percezione e l'apprendimento.