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L'adolescenza: crisi psicologica o psicopatologia?

di Nicola Lalli – Agostino Manzi - Romana Panieri, 2005

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Per Eliade invece, l'archetipo è un modello esemplare, in esso l'autore vede lo stato puro, un momento iniziale e un modello primordiale. Come chiaramente mette in luce Julien Ries in "L'uomo, il rito e l'iniziazione secondo Mircea Eliade" l'archetipo è per Eliade “...un oggetto (o un essere o un atto), al quale per partecipazione si riferisce un altro oggetto (un altro essere, un altro atto) che da quello ricava consistenza e dimensione reali. Grazie all'archetipo l'homo religiosus è cosciente di entrare in relazione con la trascendenza.” (Ries, J., L'uomo, il rito e l'iniziazione secondo Mircea Eliade. In: I riti di iniziazione, op.cit, p. 18). Una prima componente dell'archetipo capace di rendere conto dell'efficacia dei riti, si rintraccia nei modelli celesti dei territori, dei templi e delle città. In questo senso è possibile osservare una sorta di sdoppiamento della creazione, operata a partire da una situazione archetipica. E' il rito che provvede a conferire una dimensione sacrale. Una seconda componente dell'archetipo, si manifesta nel simbolismo del centro, considerato uno spazio sacro e un punto di partenza per ogni creazione. Ogni volta che si costruisce una città, una casa o un santuario si riproduce la cosmogonia iniziale. L'accesso al centro equivale a una nuova esistenza. La terza componente dell'archetipo è costituita dal modello divino. Questa è la nozione fondamentale del rito, dato che il rito è per l'uomo l'imitazione del modello divino. Ogni festa è la celebrazione di un evento primordiale, secondo la frase citata da Eliade: “Così hanno fatto gli dei, così fanno gli uomini” (Taittiriya Brahamana, 1,5,9,4. Citato in: Eliade, M., Il mito dell'eterno ritorno, 1949, p. 39). Il rito dunque, costituisce la ripetizione di uno scenario iniziale. Eliade ha rivolto il suo interesse principalmente ai riti di iniziazioni. L'iniziazione, come abbiamo visto, rappresenta per l'autore una modificazione ontologica del neofita.