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L’osservazione del bambino in ambito educativo e psicoterapeutico

di Leonardo Angelini

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particolarmente semplici da apprendere ed utilizzare per muoversi intanto verso il bambino, o meglio, verso la parte visibile del bambino: è nota l'efficacia formativa, non solo in campo educativo, dell'osservazione "carta e matita" per esempio, così come è grazie alle osservazioni di tipo etologico con videocamera che è stato possibile studiare e certificare l'esistenza dei più vari fenomeni che attengono al comportamento manifesto del bambino piccolo (per restare nel nostro campo) (Camaioni) (D'Odorico) (Ricci Bitti). Ma soprattutto penso si possa dire in generale che l'approccio genetista, così come l'etologia umana ed ogni altra scienza che affronti il problema della significazione di tutto ciò che avviene nel processo secondario, permettono di definire una chiave di lettura, e quindi di interpretazione della "faccia visibile della luna" che poi apre la strada alla più disparate e feconde pratiche sul piano pedagogico, psicologico e sociale. Resta però la assoluta inefficacia dei metodi osservativi di tipo oggettivante nei confronti di quella che abbiamo definito come "l'altra faccia" dell'infanzia. E' la psicoanalisi che va esplorando i processi di significazione così come essi si determinano nel processo primario, e ciò va facendo - tra mille difficoltà - a partire da un approccio ermeneutico che ha modalità di indagine e di osservazione "altre" rispetto a quelle delle scienze che si interessano dei processi di significazione nei processi secondari. Perciò appare come assolutamente immotivata la pretesa degli scientisti di coprire da soli tutto il campo della significazione e del simbolico. Così come appaiono inaccettabili atteggiamenti quali da una parte la negazione della natura interpretativa delle proprie osservazione canoniche, e dall'altra in misconoscimento di ogni sapere, come quello ermeneutico, che tragga la propria "scienza" al di fuori dei canoni propri del positivismo scientista. Poiché la psicoanalisi stessa però porta dentro di sè fin dalla nascita la contraddizione fra i due stili osservativi - quello oggettivante e quello ermeneutico (Borgogno) (Napolitani) - diventa difficile spesso abbandonare il primo stile per il secondo, in quanto che il primo ha così impregnato di sè ogni proposito osservativo, è diventato così domestico da spingere spesso anche gli psicoanalisti ad una sorta di pigrizia. Eppure è solo lo spostamento dell' osservatore dalla comodità del punto di osservazione domestico all'azzardo verso la ricerca di un punto di osservazione sempre mobile ed eccentrico che può permettere un secondo tipo di