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L’osservazione del bambino in ambito educativo e psicoterapeutico

di Leonardo Angelini

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bambino, che, per la sua eccentricità rispetto alla parte più oggettivabile, risulta perennemente nascosta all'osservatore - scienziato, che avviene una nuova discriminazione. Perché questa parte di cui lo scienziato non si cura e che dal tecnico scientista viene addirittura negata intanto continua ad esistere e non può essere ridotta a zona in cui non è possibile andare perchè "hic sunt leones", se non altro perchè altrimenti il ritorno del rimosso si presenta come sintomo, come problema, come esigenza ancora più angosciante e indecifrabile. Ma soprattutto perchè questa parte ha bisogno di entrare in rapporto con l'adulto, cioè con una entità osservante, interpretante e disposta al coinvolgimento emotivo. Altrimenti il risultato è deleterio per le esigenze che il bambino ha sul piano della formazione del sé, finché è infante soprattutto, ma anche dopo. Allora, poiché da una parte i tecnici scientisti che operano nelle istituzioni rinunciano a svolgere questo compito, dall'altra la struttura familiare e l'educazione monocentrica hanno sempre meno possibilità di svolgerlo compiutamente (Mitcherlich), le discriminazioni nella distribuzione dei saperi si manifestano oggi come formazione di un sè più o meno critico e capace di porsi autonomamente di fronte alla società, a seconda di come da parte dei tecnici e delle famiglie viene affrontata quest'altra faccia del bambino, questo lato invisibile della luna, invisibile poiché l'osservatore scientista non si decentra mai da se stesso e tutto tenta di ridurre e ricondurre ai suoi protocolli osservativi, alle sue griglie, al suo adultocentrismo (Becchi), frutto di una esperienza adulta vissuta in termini di scissione e di rimozione di ogni indizio che rimandi al vortice istintuale. Il carattere etnico della società tardocapitalistica è cioè incentrato, per quanto riguarda il rapporto con l'infanzia, sulle cerimonie di oggettivazione e di allontanamento e l'inconscio etnico ritorna come altra faccia della luna oscura a noi solo perchè da parte nostra non vi è disposizione a decentrarci ed ad entrare in contatto con essa, attraverso quella "sonda lunare" che va sotto il nome di gioco e che non va visto riduttivamente come un insieme di tecniche, ma come un luogo