Questa strategia comportamentale è “primaria” (Holmes, 1994), normale e positiva.
La figura d’attaccamento a cui è collegato questo tipo di reazione (Liotti,
Tombolini, 1993) è disponibile alle richieste di aiuto del bambino, in modo
pronto e costante, ma gli fornisce conforto e protezione solo quando è lui a
richiederli.
Questa figura d’attaccamento rappresenta una “base sicura” da cui partire
per le proprie esplorazioni. Poter contare su una base sicura è fondamentale
per uno sviluppo sano.
b. L’attaccamento di tipo B nell’infanzia: le verifiche empiriche
Secondo uno studio di Sroufe, Fox e Pancake (1983). I bambini con
attaccamento sicuro, mostrano una minore dipendenza emotiva dai loro
insegnanti della scuola materna, rispetto ai bambini classificati come insicuri.
La dipendenza emotiva, che secondo la teoria di Bowlby (1989) è indicata dal
bisogno di contatto, veniva analizzata osservando comportamenti come la
ricerca continua di essere guidati dall’insegnante e il bisogno costante della
sua attenzione.
In età prescolare, i bambini sicuri tendono alla comunicazione aperta e
diretta, al negoziato e allo scambio affettivo con le figure d’attaccamento
(Crittenden, 1994), manifestano ai genitori sia i sentimenti negativi che quelli positivi, allo
scopo di mostrare il proprio interesse nel mantenere la relazione. Questi
bambini sono in grado di regolare in modo flessibile le emozioni in rapporto
alle contingenze ambientali. La disponibilità che ottengono dai genitori è un
rinforzo al loro senso di efficacia nel modulare gli stati affettivi (Cassidy,
1994).
In uno studio, Grossman e Grossman (1993) hanno riscontrato come i
bambini di 1 o 2 anni con un attaccamento sicuro, si mostrassero preoccupati
e solleciti di fronte ad un clown che appariva triste e piangeva. Alcuni di
questi bambini tentavano di consolarlo e poi riprendevano tranquillamente a
giocare con lui quando tornava allegro. I bambini insicuri, invece, avevano
un’espressione rigida ed evitavano il clown. Si mostravano, inoltre, turbati nel
giocare con lui, anche quando il clown tornava ad essere gioioso.
Liotti (1994) riporta uno studio di Lutkenhaus e Grossman in cui i
bambini sicuri, osservati a 3 anni durante il gioco, erano meno turbati dalla
sconfitta rispetto a quelli insicuri e facevano più tentativi per “vincere” la
volta seguente, senza eccedere in aggressività. Altri studi riportati da Liotti e
Pallini (1990) mostrano come a 6 anni, in ambiente scolare, i bambini con un
attaccamento B siano collaborativi sia con i coetanei che con gli insegnanti e
giochino con piacere insieme agli altri. Nei confronti di coetanei che
piangono o soffrono, i bambini sicuri si mostrano solleciti o per lo meno sono
capaci di tollerarne le espressioni emozionali senza disagio o irritazione.
Rispetto ai bambini con attaccamento insicuro (Liotti, Tombolini, 1993),
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Stile d’attaccamento e percorsi di sviluppo
di Alessandra Pace
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