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BAMBINI A RISCHIO NELLE SEPARAZIONI CONFLITTUALI: L'ABUSO SUL MINORE

di Francesco Montecchi

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E' questa un'azione scorretta non solo verso gli eventuali consulenti d'ufficio, ma soprattutto verso i minori, di cui si raccolgono le confidenze che poi, adeguatamente ricomposte a fini di parte, ne tradiscono il diritto alla riservatezza. Un'ampia letteratura sulla diagnosi dell'abuso sessuale intrafamiliare sta contrabbandando questo stile di lavoro addirittura come strumento psicoterapeutico. E' perciò che si auspica una sempre maggiore attenzione da parte dei giudici a non limitare la propria opera a decidere a chi affidare i minori e ad enunciare il regime di visite per il genitore non affidatario, ma invece di porre attenzione a che al minore venga garantita l'assistenza ed il trattamento, laddove si individuano delle situazioni di disagio che debordino dalla fisiologica reattività emotiva - conseguente alla separazione dei genitori -, con utilizzazione delle strutture competenti ad accogliere il disagio emotivo del bambino ed aiutare i genitori a determinare un piano di clivaggio tra le loro lotte ed i bisogni evolutivi dei figli. E' inoltre auspicabile che venga incoraggiata, anche negli ambienti legali e giudiziari, una cultura che promuova l'utilizzazione della consulenza psicologica per il disagio dei figli e per le coppie separate, consulenze attraverso cui il conflitto venga letto in termini di disagio emotivo, disinvestendo le proprie energie dalla battaglia legale. La sensibilità di alcuni giudici sta rinforzando il successo di questo strumento, ed è auspicabile che professionisti dell'area legale (avvocati e giudici) discrimino od orientino le coppie in conflitto soprattutto quando questo appartiene più all'area delle emozioni che non all'area del diritto, risparmiando ai bambini esperienze di abusi reali o sommersi, operati dai propri genitori.
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