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L'emergere dell'identità di adolescenti nelle discussioni in classe
di Francesco Arcidiacono e Maria Cristina Pigotti
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2. L’interazione in classe come focus di indagine
Quando si parla di interazione in classe si fa in genere riferimento a quelle modalità di
comunicazione che vengono messe in atto in un ambiente specifico quale è la classe
scolastica, tra insegnanti e studenti e tra studenti. La classe infatti può essere considerata
un “micro-sistema” caratterizzato da atti verbali specifici che si trova all’interno del “macrosistema”
rappresentato dalla scuola in primo luogo, ma anche dalla società e dalla propria
cultura in generale.
Gli studi sull’interazione in classe si sono sviluppati in ambiti disciplinari molto diversi fra
loro per approccio teorico e metodologico. In generale possono essere ricondotti a due
aree di ricerca: la prima può essere definita come “quantitativa”, perché privilegia un
approccio analitico di tipo oggettivo basato su procedure di codifica del comportamento dei
singoli studenti attraverso l’elaborazione di sistemi specifici. All’interno di quest’area
possiamo trovare gli studi intrapresi da Flanders (1960) e da Amidon e Hunter (1971), che
prendono in considerazione l’interazione verbale tra insegnanti e alunni. La seconda area
di ricerca invece è di tipo “qualitativo”, dato che comprende diversi approcci teorici, spesso
di matrice linguistica e sociologica; tali approcci sono caratterizzati da procedure di ricerca
per lo più di tipo naturalistico, cioè fondate sull’osservazione di quanto avviene in contesti
spontanei, senza l’ausilio di ipotesi osservative precostituite.
Sulla base di tali premesse possiamo affermare che, poichè la classe è un contesto con
caratteristiche specifiche, l’interazione che avviene al suo interno fra studenti ed
insegnanti ha le sue peculiarità, così come evidenziato dagli studi di Sinclair e Coulthard
(1975).