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L'emergere dell'identità di adolescenti nelle discussioni in classe

di Francesco Arcidiacono e Maria Cristina Pigotti

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Attraverso l’Analisi della Conversazione si è potuto constatare che esistono delle differenze tra gli scambi che avvengono in ambienti della vita quotidiana e gli scambi che avvengono in ambienti più formali e istituzionali come una classe scolastica. La principale differenza tra un’interazione che avviene in ambienti non formali e un’interazione scolastica riguarda il senso del discorso: infatti mentre in una conversazione ordinaria solitamente il senso si stabilisce turno dopo turno , in classe il senso del discorso (nella maggior parte dei casi) non è negoziabile, ma viene influenzato dall’insegnante che guida la conversazione. Il modello dell’interazione in classe che viene delineato dalla maggior parte della letteratura sull’argomento è quello di un “sistema asimmetrico” dei doveri e dei diritti, in cui l’insegnante ricopre un ruolo di guida, organizzatore e supervisore dell’interazione; ma come fanno notare Fele e Paoletti (2003, pp. 75-76) “in realtà l’insegnante è costantemente impegnato a trovare un difficile equilibrio tra due esigenze contrapposte: quella di mantenere il controllo e l’ordinato svolgimento delle attività e quella di sollecitare l’attiva partecipazione e lo sviluppo dell’autonomia degli alunni”.