con un coefficiente per tutte le tavole di K = .54 (ognuno statisticamente
significativo). L’accordo intergiudice dopo quattro settimane, calcolato
per ogni protocollo e per ogni tavola, aveva un range da K = .71 a K =
.87, con una valore complessivo di K = .79 per tutte le tavole. Proseguendo
e perfezionando il Need Threat Scoring System, Schachter
(1999) ha proposto un metodo di scoring assistito dal computer che è risultato
essere affidabile per la valutazione intergiudice con un valore di
.95, un’attendibilità ben più rilevante rispetto allo scoring manuale. In conclusione
si può affermare che per quanto riguarda l’affidabilità (intergiudice,
test-retest) questo reattivo ha valori soddisfacenti e piuttosto alti.
Validità
Se per l’attendibilità ci sono abbastanza studi con risultati interessanti,
non si può dire lo stesso per quanto riguarda la validità. Uno fra i pochi
studi è quello di Rothney e Heiman (1953), i quali hanno concluso che
questo test proiettivo risulta essere il più utile per l’intervistatore perché
lo aiuta ad ottenere un maggior numero di informazioni rispetto ad altri
reattivi.
Anche Walton (1959) ha trovato risultati positivi che sostengono una
buona validità predittiva del CAT, correlandolo con un questionario per rilevare
il nevroticismo.
Dati normativi
I dati normativi più aggiornati per l’età scolare sono quelli forniti da
Mazzeschi, Caneva e Cesari (1998), anche se il campione è decisamente
piccolo in quanto composto da 20 alunni per ogni classe dalla prima alla
quinta elementare.
Analisi della letteratura
Nella banca dati Mental Measurements Yearbook è stato possibile reperire
due commenti sulla versione del 1991 a cura rispettivamente di
Howard M. Knoff e Robert C. Reinehr. Entrambi gli autori sottolineano la
quasi assoluta mancanza di dati psicometrici sia per quanto riguarda l’attendibilità
(tra giudici, test-retest) che per la validità. I pochi riferimenti in
merito, si riferiscono a ricerche non empiriche e a resoconti di casi singoli
(Knoff, 1993; Knoff, Batsche e Carlyon, 1993).
Anche per quanto riguarda lo scoring, viene sottolineata la carenza
di istruzioni esplicite ed oggettive, che, associate alla mancanza di riferimenti
normativi per quanto riguarda le risposte raccolte (in base all’età,
alla padronanza linguistica, ecc.) rende questo strumento non consigliabile
per un uso clinico.
Commento
Anche se per questo strumento è possibile ottenere misure di attendibilità
soddisfacenti, risultano molto deficitari i dati sulla validità. Questo
elemento, associato alla scarsità di dati normativi, ne consiglierebbe l’uso
solo per indagini esplorative e non per un utilizzo clinico o forense.
7. Considerazioni generali
Le tecniche proiettive qui presentate forniscono informazioni aggiuntive
e affidabili rispetto ad altre procedure di raccolta dati?
La tabella 1 fornisce una sintesi delle problematiche da noi rilevate.
A nostro avviso, se l’utilizzo vuole essere di tipo nomotetico per ricavare
delle misure differenziali su un continuum normalità-patologia o
per la individuazione di informazioni caratteristiche di una certa condizione
psicologica, la risposta a questa domanda dovrebbe essere negativa,
proprio perché per i diversi strumenti esaminati non ci sono sufficienti
evidenze che permettano di utilizzarli con sicurezza in ambito
clinico e forense. Dobbiamo quindi abbandonarli e sostituirli con altre
procedure, quali il colloquio clinico, le interviste più o meno strutturate,
o i questionari? Allo stato attuale delle evidenze empiriche questa sembra
essere una scelta obbligata. Tuttavia, per gli strumenti le cui misure
di attendibilità sono soddisfacenti, qualora di essi si voglia fare un
uso semplicemente idiografico, per cui quanto osservato e ricavato da
essi ha solo un valore fenomenico, senza alcuna pretesa di generalizzazione,
possano fornire informazioni utili per arricchire la conoscenza
del soggetto, in particolare per stimolare la curiosità del clinico a capire
attraverso successivi approfondimenti, perché il soggetto risponde
in un certo modo.
Home
- Articoli sulla Psicologia Giuridica
Lo stato preoccupante delle tecniche proiettive per l'età evolutiva in Italia
di Patrizio E. Tressoldi, Claudia Barilani e Luigi Pedrabissi
pag. 13 di 15