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Lo stato preoccupante delle tecniche proiettive per l'età evolutiva in Italia

di Patrizio E. Tressoldi, Claudia Barilani e Luigi Pedrabissi

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7.1. Questi strumenti sono ammissibili in ambito giudiziario? Se la responsabilità della valutazione clinica è rilevante in qualsiasi situazione, lo è particolarmente in ambito giudiziario per le possibili conseguenze civili o penali. Ci sembra quindi appropriata questa domanda, la stessa che si pone Lally (2001) riferendosi al contesto statunitense. Questo autore suggerisce di utilizzare i criteri proposti da Heilbrun (1992) per determinare se un test psicologico possa essere considerato ammissibile in ambito giudiziario. I criteri sono sette: – il test dovrebbe essere disponibile commercialmente, con allegato manuale ed una revisione indipendente (cioè fatta da un ricercatore diverso dall’autore); – i coefficienti di attendibilità tra giudici dovrebbero essere almeno di .80; – il test dovrebbe essere rilevante per il problema legale in questione o perlomeno avere una dimostrazione che il costrutto sottostante lo sia; – il test dovrebbe richiedere un metodo di applicazione standardizzato; – dovrebbero essere disponibili dati normativi adeguati per lo scopo richiesto; – dovrebbe essere previsto un metodo oggettivo di valutazione e per stabilire la presenza di caratteristiche psicologiche normali o patologiche; – il test dovrebbe prevedere dei controlli sulla possibilità di inganno. A questi criteri ne aggiunge altri 4 indicati dalla Suprema Corte degli Stati Uniti: – la teoria e le tecniche di validazione del test dovrebbero essere falsificabili; TAB. 1. Sintesi sulle proprietà psicometriche degli strumenti proiettivi esaminati Figura Famiglia Albero DUSS CAT Umana Attendibilità Buona Buona Insuff. Buona Buona (tra giudici, (Naglieri, 1988) (Tambelli, (Mazzeschi et al., (Mazzeschi et al., test-retest) Zavattini, 1995) 2001) 1998) Validità Insuff. Insuff. Insuff. Insuff. Insuff. Norme Italiane No Parziali No Parziali Parziali (Tambelli, (Mazzeschi et al., (Mazzeschi et al., Zavattini, 1995) 2001) 1998) P.E.Tressoldi, C. Barilani, L. Pedrabissi – il test dovrebbe essere valutato da esperti (peer reviewed) ed essere corredato da ricerche pubblicate su riviste specializzate; – il test dovrebbe essere accettato dalla comunità scientifica; – dovrebbe essere noto l’errore standard di misura delle variabili ricavabili dal test. Non possiamo che condividere pienamente questi criteri, che dovrebbero essere richiesti da tutti coloro che intendono avvalersi di strumenti di indagine psicologica aventi caratteristiche tali da permettere di «fidarsi » delle informazioni che forniscono. Prescindere da questi requisiti è a nostro avviso eticamente non corretto, ma soprattutto ci si assume un rischio troppo alto incorrendo facilmente in erronei giudizi clinici che possono ledere i diritti di molte persone. Sulla base delle proprietà psicometriche dei diversi test che abbiamo esaminato ogni professionista a cui viene richiesta una valutazione psicologica può facilmente decidere quali scegliere o addirittura se usarli o meno.