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- Articoli sulla Psicologia Giuridica
Lo stato preoccupante delle tecniche proiettive per l'età evolutiva in Italia
di Patrizio E. Tressoldi, Claudia Barilani e Luigi Pedrabissi
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Scopo di questo contributo è in primo luogo quello di informare gli
utilizzatori italiani sullo stato delle proprietà psicometriche di alcuni di questi reattivi, molto diffusi in ambito clinico e forense. Per proprietà psicometriche
si intendono i controlli «di qualità» degli stessi, nello specifico,
le loro caratteristiche di attendibilità e validità (rimandiamo al testo di Pedrabissi
e Santinello, 1997, per l’approfondimento di questi argomenti).
Ci sembra superfluo ribadire che l’impiego di questi strumenti in ambito
clinico e forense impone un uso corretto delle informazioni raccolte.
È nostra impressione, tuttavia, che l’utilizzatore medio, sia con lunga
esperienza sia all’inizio della sua carriera professionale, conosca abbastanza
bene gli scopi di tali strumenti come proposto dai loro autori, ne
conosca altresì bene le modalità di applicazione e di scoring, ma ignori
abbastanza le risposte alle domande che occorre porsi per qualsiasi strumento
di indagine psicologica e non, e cioè: «le informazioni che posso
ricavare da questo strumento sono attendibili?» e: «che prove vi sono che
questo strumento misuri effettivamente ciò per cui è stato ideato?». Molti
psicologi sembrano accogliere implicitamente l’invito alla cautela nell’uso
di strumenti non del tutto soddisfacenti dal punto di vista psicometrico
utilizzandoli solo come mezzi per favorire la relazione con il paziente e
per ricavare indizi da approfondire nell’indagine clinica. Tuttavia, la tentazione
di utilizzarli come strumenti normativi di indagine della personalità e
delle relazioni interpersonali ci sembra molto forte perché è forte la necessità,
soprattutto in ambito forense, di test oggettivi per questo scopo.
La nostra preoccupazione nasce in particolare dalla carenza di informazioni
disponibili per un uso di questo tipo. Infatti, nei manuali tecnici di
questi reattivi non compaiono informazioni aggiornate e solo occasionalmente
si trovano contributi su questi argomenti nelle riviste italiane di psicologia.
È vero che in parte queste informazioni possono essere reperite
consultando la letteratura specialistica internazionale, ma, a parte le persone
che frequentano l’ambito universitario (e non tutte), non ci risulta
che questa modalità di autoaggiornamento sia molto diffusa in ambito
professionale. A tale proposito, riteniamo opportuno segnalare il contributo
di Lis e dei suoi collaboratori, in particolare il volume Tecniche proiettive
per l’indagine della personalità (1998), che, offrendo una aggiornata
descrizione delle principali tecniche proiettive, ne indica anche per quasi
tutte i punti critici del loro stato psicometrico. Inoltre, in Appendice indichiamo
alcune riviste e banche dati che contengono informazioni su questi
argomenti.