Commento
Il DAP: SPED di Naglieri e collaboratori (1991) purtroppo non ancora
disponibile in Italia, appare fornire indicazioni attendibili sul disagio emotivo
generico da utilizzare come base per ulteriori approfondimenti, mentre
dovrebbe essere sconsigliato per indagare situazioni di disagio specifico,
abuso, psicopatologia o caratteristiche di personalità.Il disegno della famiglia
Ufficialmente questo test è stato ideato nel 1967 da Corman con lo
scopo di indagare le relazioni che il soggetto ha instaurato con i componenti
della sua famiglia. La fortuna di questo reattivo dipende, come per il
disegno della figura umana, dalla facilità di applicazione e dalla promessa
di rivelare aspetti importanti nella vita relazionale dell’individuo, come appunto
quelli relativi al suo nucleo famigliare. Tambelli e Zavattini (1998),
nel già citato volume a cura di Lis (1998), offrono una buona rassegna
sui contributi clinici, sui sistemi di codifica e sulle interpretazioni dei dati
ricavabili da questo test, soffermandosi in particolare sul contributo di
Tambelli, Zavattini e Mossi (1995).
Caratteristiche psicometriche
Attendibilità
I dati riportati da Tambelli, Zavattini e Mossi (1995) indicano per la
variabile «grandezza» (dimensione dei personaggi disegnati) percentuali
medie di accordo tra giudici soddisfacenti: 75.9%; per la variabile «priorità
» (personaggio disegnato per primo), 75.6%; per la variabile «identificazioni
» (il personaggio con cui si identifica il soggetto), 88%; per la variabile
«legami» (vicinanza tra i personaggi disegnati), 76.3% e per le variabili
«soggetti mancanti» e «soggetti aggiunti» rispettivamente 92.2% e
94.3%. Meno soddisfacente (47%), risulta quella per la variabile «rilevanza
» (la cura e la quantità di particolari delle diverse figure disegnate) suggerendo
come sia difficile tenere in considerazione molteplici dettagli.
Non sono riportati dati sull’attendibilità test-retest.
Validità
Non sono disponibili dati sulla validità.
Standardizzazione italiana
Nel già citato contributo di Tambelli, Zavattini e Mossi (1995), gli autori
offrono statistiche descrittive in forma di percentuali per le variabili nominali
e delle medie senza deviazioni standard per le variabili su scala ad
intervallo. Il campione considerato è molto esteso, più di 5000 bambini
dai 6 ai 13 anni estratti casualmente dalla popolazione scolastica dell’Italia
centrale e meridionale. Purtroppo queste informazioni non sono utilizzabili
in ambito clinico, in quanto non permettono di confrontare la prestazione
del singolo individuo per ricavarne un indice di normalità o patologia.
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Lo stato preoccupante delle tecniche proiettive per l'età evolutiva in Italia
di Patrizio E. Tressoldi, Claudia Barilani e Luigi Pedrabissi
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