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Il costruttivismo e le sue radici

di Ernst von Glasersfeld

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Quest'ultimo fatto è il criterio in base al quale ho definito insignificante il costruttivismo adottato da quegli psicologi che tentano di sovraporlo ad un'orientamento convenzionale "realista". A mio parere la via costruttivista, una volta imbucata, risulta radicale perché comporta la necessita di ripensare non solo l'epistemologia come teoria filosofica ma anche tutta la pratica implicitamente basata su di essa, cioè quasi tutto ciò che si è mai pensato. La necessità di una tale rivoluzione concettuale diventerà più tangibile, spero, isolando nella storia della filosofia occidentale le idee che, almeno nella mia interpretazione, confluiscono nel costruttivismo radicale. Riflessi filosofici L’idea che la conoscenza umana debba proseguire una rappresentazione "vera" o "oggettiva" di un mondo già esistente "in sé" ha determinato la storia della filosofia occidentale dal suo inizio fino ad oggi. Ne derivarono tentativi ingegnosi, poetici e anche disperati di risolvere un paradosso, e cioè che per dimostrare una tale "verità" sarebbe necessario confrontare ogni conoscenza con quella parte della realtà che essa dovrebbe rappresentare; ma per fare questo confronto, si dovrebbe avere un accesso alla realtà cosí com’era prima di passare attraverso le operazioni del soggetto osservatore. In altre parole una tale prova di veridicità richiederebbe un confronto tra una cosa che si conosce ed un’altra sconosciuta. Già i presocratici, mezzo millennio avanti Cristo, si accorsero di questo paradosso insormontabile e fornirono alla scuola di Pirrone il materiale per la formulazione degli argomenti principali che tutti gli scettici a seguire non hanno cessato di ripetere.