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Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti

di Alessandra Pace

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1.3 L’attaccamento e la costruzione del Sé e della realtà
La persona è un’attiva costruttrice di convinzioni. Attraverso queste convinzioni ella vive destreggiandosi in una realtà complessa. Tra queste rappresentazioni ce n’è una fondamentale: il Sé. Il Sé, anche se affonda le sue radici nel nucleo metafisico tacito, coincide con la rappresentazione cosciente di sé. Per questo in Cognitive processes and emotional disorders non si parla dello sviluppo del Sé, ma dello sviluppo della conoscenza di sé. Nella costruzione del nucleo metafisico e quindi del Sé, le esperienze precoci dell’attaccamento hanno una tale importanza che Guidano e Liotti (1983, 17) le definiscono il paradigma integrativo dello sviluppo. Sulla base delle esperienze di attaccamento si costruisce non solo il Sé, ma anche la realtà. Infatti, come ho detto parlando dell’organizzazione della conoscenza, la percezione del mondo esterno e la percezione di sé, così come le rappresentazioni che ne derivano, sono legate da relazioni strutturali gerarchiche. Perciò la conoscenza della realtà è direttamente connessa con quella di sé. La costruzione progressiva di un Sé distinto dal resto del mondo segue le linee dello sviluppo cognitivo, così come è stato concettualizzato da Piaget, e dello sviluppo emozionale di cui in precedenza ho presentato le linee fondamentali. Le fasi di sviluppo sono quattro: la prima infanzia, la seconda infanzia, la fanciullezza e l’adolescenza. Per ognuna di queste fasi delineerò come si caratterizza lo sviluppo del Sé, in relazione alle esperienze precoci dell’attaccamento e all’iter dello sviluppo cognitivo ed emozionale. 1.3.1 La prima infanzia (0-2 anni) Ogni bambino che nasce ha già in sé le capacità di costruire la conoscenza, di provare emozioni, di eseguire determinati movimenti che sono l’espressione di sistemi comportamentali ereditati geneticamente. Ma egli non potrebbe sopravvivere se non avesse intorno un ambiente che lo nutrisse, lo proteggesse, che lo aiutasse a crescere e a realizzare ciò che in lui è ancora potenziale. Secondo Guidano e Liotti (1983, 33-34), l’organismo alla nascita è provvisto di un’identità biologica, ma non psicologica e personale. Essa emerge attraverso un processo definito da Popper “learning to be a self”, per cui ogni bambino “impara ad essere un Sé” attraverso gli altri Sé che trova attorno a lui. Molte prove dimostrano, infatti, che i bambini cresciuti in isolamento non raggiungono una piena conoscenza di Sé. Altri studi indicano che scimpanzè allevati in famiglie di esseri umani si percepiscono simili a loro. Questo fenomeno è stato definito da Popper il “looking-glass effect”. Il