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Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti

di Alessandra Pace

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Inoltre, dato che il notevole egocentrismo cognitivo porta al prevalere dei processi di assimilazione, una volta formati questi schemi subiscono soltanto dei minuscoli accomodamenti. 1.3.2 La seconda infanzia (2-5 anni) Quando il bambino ha acquisito una rappresentazione stabile di sé e dei membri della sua famiglia (Guidano, Liotti, 1983, 34-38), egli è in grado di elaborare piani e strategie sia per ricercare il contatto fisico con il caregiver, sia per cercare di modificare le risposte che questi gli fornisce. Attraverso questa relazione, il bambino ottiene nuove informazioni e i suoi modelli rappresentativi di sé e della realtà divengono più articolati. Ormai si assiste al principio dello sviluppo dell’identità di sé. Le aspettative formatesi con le esperienze d’attaccamento tendono ad essere generalizzate anche ad altre figure. La qualità emozionale dell’attaccamento è strettamente correlata anche con il distacco. Il termine “distacco” é inteso dagli autori (1983, 20-22) come quel processo naturale e positivo che porterà il bambino a confrontarsi con situazioni nuove in assenza delle sue figure di riferimento e che culminerà con il raggiungimento della differenziazione dai genitori, durante la fase adolescenziale. Il distacco, così come l’esplorazione, non verrà realizzato solo sul piano comportamentale (esplorazione di ambienti lontani dalla famiglia), ma anche affettivo (possibilità di avere una vita emozionale autonoma da quella delle figure d’attaccamento e di esplorare il proprio mondo emozionale) e cognitivo (maturazione di propri valori, convinzioni circa sé e la realtà...) man mano che ci si avvicina alla fase delle operazioni formali. Perciò l’influenza esercitata dalle figure d’attaccamento sull’esplorazione e sul distacco ad essa paralleli, si rifletterà sul piano comportamentale, emozionale e rappresentativo. Il distacco è ostacolato nel bambino che presenta una figura d’attaccamento che scoraggia ogni tentativo di esplorazione autonoma, rendendolo insicuro. Al contrario, il bambino che sa di poter contare su una figura d’attaccamento che, come una “base sicura” da cui partire per esplorare autonomamente l’ambiente, lo lascia libero e gli garantisce protezione stabile ed incondizionata quando lui ne ha bisogno, ha un attaccamento sicuro ed è in grado di vivere serenamente il distacco.