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Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti

di Alessandra Pace

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All’origine di questa difficoltà d’accomodamento dei propri schemi si trovano soprattutto le esperienze negative di attaccamento. Queste portano alla costruzione di convinzioni, circa sé e gli altri, che distorcono le informazioni. Guidano e Liotti (1983, 101). sostengono, perciò, che esperienze di attaccamento fortemente negative possono portare alla strutturazione di specifiche organizzazioni di conoscenza, collegate a varie sindromi cliniche. 1.4.1 Dalle esperienze di attaccamento agli schemi cognitivo-emotivi disfunzionali L’attaccamento patologico nel bambino (Guidano, Liotti, 1983, 102-106) è connesso ad esperienze con figure d’attaccamento che possono essere assenti, iperprotettive, ricattanti, incoerenti nel dare protezione o che minacciano di abbandonare il bambino. Questi bambini costruiranno un nucleo che non è in grado di dare significato a tutte le sue esperienze, in quanto sono dolorose e confuse. Il sistema conoscitivo che si svilupperà a partire da esso, tenderà a dei cambiamenti regressivi, con la conseguente costruzione di convinzioni disfunzionali. L’immagine distorta di sé e degli altri che deriva da questo tipo di attaccamento interferirà con la crescita cognitiva ed emozionale. Sul piano cognitivo si avrà un fallimento nel distanziamento da queste idee, che, data la fase in cui sono state costruite, rimarranno ancorate a un modo di pensare egocentrico e assumeranno un carattere mitico, dogmatico e persino “logico” per la persona che le ha costruite. Ciò renderà difficile la loro esplicitazione e la loro revisione verrà constantemente ostacolata dalla persona stessa attraverso distorsioni cognitive, quali la personalizzazione, il pensiero dicotomico, l’inferenza arbitraria, l’astrazione selettiva, l’ipergeneralizzazione, lo svilimento e la catastrofizzazione. Sul piano emotivo, le emozioni che accompagnano il riemergere costante di queste convinzioni saranno riconducibili allo stadio cognitivo in cui esse si sono formate. Per questo la loro intensità sarà notevole, così come la difficoltà a controllarle. Queste situazioni abnormi (1983, 162), sia sul piano cognitivo che emotivo, sono riscontrabili nelle sindromi cliniche. La patologia è il risultato di una difficoltà dell’organizzazione conoscitiva a riorganizzarsi di fronte a informazioni che non confermano i suoi assunti. I disordini emozionali e comportamentali sono le manifestazioni dei paradossi e delle contraddizioni che caratterizzano un’organizzazione cognitiva che, incapace di riorganizzare se stessa coerentemente con le informazioni nuove, crea convinzioni difensive disfunzionali.