Home
- Articoli sul Costruttivismo
Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti
di Alessandra Pace
pag. 19 di 37
All’origine di questa difficoltà d’accomodamento dei propri schemi si
trovano soprattutto le esperienze negative di attaccamento. Queste portano
alla costruzione di convinzioni, circa sé e gli altri, che distorcono le
informazioni. Guidano e Liotti (1983, 101). sostengono, perciò, che
esperienze di attaccamento fortemente negative possono portare alla
strutturazione di specifiche organizzazioni di conoscenza, collegate a varie
sindromi cliniche.
1.4.1 Dalle esperienze di attaccamento agli schemi cognitivo-emotivi
disfunzionali
L’attaccamento patologico nel bambino (Guidano, Liotti, 1983, 102-106) è
connesso ad esperienze con figure d’attaccamento che possono essere assenti,
iperprotettive, ricattanti, incoerenti nel dare protezione o che minacciano di
abbandonare il bambino. Questi bambini costruiranno un nucleo che non è in
grado di dare significato a tutte le sue esperienze, in quanto sono dolorose e
confuse. Il sistema conoscitivo che si svilupperà a partire da esso, tenderà a
dei cambiamenti regressivi, con la conseguente costruzione di convinzioni
disfunzionali. L’immagine distorta di sé e degli altri che deriva da questo
tipo di attaccamento interferirà con la crescita cognitiva ed emozionale.
Sul piano cognitivo si avrà un fallimento nel distanziamento da queste
idee, che, data la fase in cui sono state costruite, rimarranno ancorate a un
modo di pensare egocentrico e assumeranno un carattere mitico, dogmatico e
persino “logico” per la persona che le ha costruite. Ciò renderà difficile la
loro esplicitazione e la loro revisione verrà constantemente ostacolata dalla
persona stessa attraverso distorsioni cognitive, quali la personalizzazione, il
pensiero dicotomico, l’inferenza arbitraria, l’astrazione selettiva,
l’ipergeneralizzazione, lo svilimento e la catastrofizzazione.
Sul piano emotivo, le emozioni che accompagnano il riemergere costante
di queste convinzioni saranno riconducibili allo stadio cognitivo in cui esse si
sono formate. Per questo la loro intensità sarà notevole, così come la
difficoltà a controllarle.
Queste situazioni abnormi (1983, 162), sia sul piano cognitivo che
emotivo, sono riscontrabili nelle sindromi cliniche. La patologia è il risultato
di una difficoltà dell’organizzazione conoscitiva a riorganizzarsi di fronte a
informazioni che non confermano i suoi assunti. I disordini emozionali e
comportamentali sono le manifestazioni dei paradossi e delle contraddizioni
che caratterizzano un’organizzazione cognitiva che, incapace di riorganizzare
se stessa coerentemente con le informazioni nuove, crea convinzioni
difensive disfunzionali.