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- Articoli sul Costruttivismo
Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti
di Alessandra Pace
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Le due forme di conoscenza sono in una relazione funzionale di
complementarità durante tutto il corso della vita. Tuttavia, malgrado il livello
tacito e quello esplicito lavorino in sinergia, non tutto ciò che è tacito può
divenire esplicito. Inoltre, poiché il livello tacito e il livello esplicito usano
due sistemi di codificazione diversi, rendere esplicito ciò che è tacito non
coincide con una traslazione lineare da un codice non verbale ad uno verbale.
Esplicitare ciò che è tacito corrisponde ad una nuova costruzione nella sfera
della conoscenza esplicita.
1.2.2 L’esperienza emozionale e la costruzione degli schemi
Ogni persona, mentre pensa o agisce, avverte in modo più o meno costante
la presenza di emozioni connesse a ciò che sta pensando o facendo (Guidano,
Liotti, 1983, 22-27). Questa modulazione emotiva è ciò che trasforma un
evento in un’esperienza personale.
La “coloritura affettiva” è sempre presente nel fluire dell’esperienza in
quanto accompagna, come detto in precedenza, la sequenza ininterrotta di
immagini prodotte dalla mente. Perciò anche il bambino piccolo, capace di
codificare l’esperienza solo in termini analogici, è in grado di “collegare”
sensazioni di base (basic feelings) e immagini, costruendo la sua esperienza
soggettiva. Questo avviene grazie al fatto che fin dalla nascita ogni bambino
possiede in modo innato sia sensazioni primarie (paura, rabbia, ecc.) sia
l’abilità di manifestarle tramite meccanismi espressivo-motori che evolvono
nel corso dello sviluppo, seguendo regole anch’esse innate.
La differenziazione emotiva si realizza a partire dalle sensazioni di base
molto intense, indifferenziate e piuttosto incontrollabili che caratterizzano gli
inizi dello sviluppo. Esse, col tempo, divengono sempre più sottili, articolate,
specifiche e sottoposte progressivamente a controllo cognitivo. Il risultato di
questa differenziazione è l’aumento della gamma di tonalità emozionali con
cui reagire alle situazioni.
Si può parlare di emozioni vere e proprie, e non di sensazioni, solo quando
il bambino diviene consapevole di sé, capace di attribuire a se stesso le sue
sensazioni. Questo è possibile solo quando egli sia sufficientemente
differenziato dal non-sé. Questo processo di differenziazione inizia verso l’età
di un anno, con la fase piagetiana della permanenza dell’oggetto,
caratterizzata dalla costruzione di esperienze durevoli e dall’iniziale sviluppo
dell’internalizzazione.
Dato che la coloritura affettiva è sempre presente nei processi mentali, gli
schemi cognitivi hanno una connotazione emozionale. Anzi, possiamo dire
che, dato che la conoscenza è innanzitutto analogica e solo in seguito
analitica, proprio le sensazioni di base e le emozioni, “forniscono” gli
elementi contenutistici per la costruzione degli schemi cognitivi personali.