Home - Articoli sul Costruttivismo

Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti

di Alessandra Pace

pag. 7 di 37
Guidano e Liotti, riprendendo la teoria di Leventhal, sostengono che ciò sia reso possibile dalla presenza in ogni persona di un “meccanismo di memoria emozionale” che agisce sui processi emozionali. Questo meccanismo comprende schemi emozionali (emotional schemata) definibili come “ricordi di sensazioni”, costituiti da immagini che includono sia fisionomie percettive tipiche di situazioni che provocano un’emozione, sia rappresentazioni di modalità espressive e di reazioni motorie e viscerali che accompagnano queste situazioni. Le funzioni che Leventhal attribuisce agli schemi emotivi sono: •?fornire un repertorio di reazioni, più o meno automatiche ed inconsapevoli, a stimoli affettivamente significativi; •?focalizzare l’attenzione selettiva verso alcuni dettagli del campo percettivo; •?contribuire alla differenziazione emozionale nel corso dello sviluppo attraverso la progressiva elaborazione di “schemi emozionali” riferiti a situazioni sempre più diversificate; •?contribuire, attraverso le procedure immaginative, al meccanismo mnemonico del recupero; •?contribuire alla strutturazione dell’esperienza emozionale, dandole la fisionomia dell’unicità personale, correlando in modo individuale gli eventi: in questo modo gli schemi emozionali consentono di dare forma agli aspetti strutturali della conoscenza tacita di sé. Allo stesso modo questa conoscenza tacita è richiamata ogni qualvolta lo è un’emozione. Nella primissima infanzia, data la scarsa differenziazione cognitiva, gli schemi emozionali hanno una stabilità funzionale peculiare che ne fa delle “emozioni prototipiche”. Essi sono la base per la costruzione delle prime convinzioni. Da quanto detto, risulta che le esperienze emotive non sono considerate epifenomeni dei processi cognitivi, come invece sostengono le teorie cognitiviste classiche. D’altro canto le emozioni non sono neanche semplici arousal riconducibili a variazioni muscolari, biochimiche ed endocrine. Le emozioni, così come sono sperimentate dalla persona, sono il risultato dell’interazione dinamica di entrambi i fattori: la produzione di un arousal e la definizione cognitiva che la persona stessa gli attribuisce in base ai propri schemi cognitivi. Occorre, comunque, precisare che le emozioni hanno un contenuto informativo specifico, relativo al rapporto individuo-ambiente, che non sempre viene interpretato correttamente dalla persona. Questo punto risulta importante per la patologia, nella quale si riscontra sistematicamente il misconoscimento delle proprie emozioni a causa di schemi cognitivi disfunzionali.