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- Articoli sul Costruttivismo
Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti
di Alessandra Pace
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Questa ipotesi è stata ampiamente confermata dalle ricerche.
La figura d’attaccamento principale come sottolineano anche Guidano e
Liotti (1983, 19), non è necessariamente la madre. Un padre attento e
disponibile può stabilire col bambino un legame affettivo molto intenso e
diventare la figura d’attaccamento principale rispetto ad una madre che, pur
passando più tempo col bambino, è poco stimolante e responsiva. Inoltre,
anche se la figura principale fosse la madre, il ruolo del padre nello sviluppo
del figlio durante tutta l’età evolutiva, è sempre fondamentale.
Nelle prime fasi della vita il comportamento di attaccamento è espresso da
comportamenti di ricerca di contatto, ma col tempo diviene sempre più
complesso e articolato, in quanto si integra con la progressiva crescita
cognitiva ed emozionale. Bowlby (1972, 221) sottolinea che a partire dal
terzo anno di vita, questo comportamento subisce dei cambiamenti sempre
più evidenti. La vicinanza della figura d’attaccamento diviene meno
indispensabile ed è cercata in modi diversi. Nell’adolescenza e nell’età adulta
cambiano anche le persone verso cui il comportamento viene diretto.
Questi cambiamenti, secondo Guidano e Liotti (1983, 17-19), sono dovuti
al processo di internalizzazione delle figure genitoriali. Quando
l’internalizzazione ha raggiunto una certa stabilità, i bambini sono in grado di
costruire rappresentazioni delle loro figure di attaccamento, di se stessi e
dell’ambiente circostante, divenendo sempre più autonomi nella costruzione
della relazione. Queste rappresentazioni derivano dalle esperienze avute con
le figure d’attaccamento ed influenzeranno i comportamenti d’attaccamento
successivi. Esse sono il segno del legame che il bambino ha costruito con una
persona significativa, verso la quale egli è “attaccato” anche quando non
manifesta i comportamenti di attaccamento.
Perciò, si può distinguere tra comportamento d’attaccamento e
attaccamento, identificando quest’ultimo con un modello rappresentativo
complementare di sé e della figura d’attaccamento.
Questo modello, che Bowlby (1972, 106-107) aveva definito “modello
operativo interno”, può essere considerato una struttura cognitivo-affettiva,
che deriva dal ricordo di interazioni d’attaccamento. Questa struttura
influenza, a sua volta, i comportamenti di attaccamento successivi. Ciò
sottolinea come il sistema dell’attaccamento, pur essendo innato, sia
influenzato dall’esperienza. Inoltre, relativamente ai presupposti del modello
evolutivo-strutturalista, conferma il reciproco feed-back esistente tra il livello
cognitivo e comportamentale.
I modelli operativi interni (Guidano, Liotti, 1983, 18), dato che
l’attaccamento è un sistema presente fin dalla nascita ed è frequentemente
attivo nell’infanzia, divengono le prime e le più importanti strutture cognitive
costruite nel corso della vita, il nucleo di tutta l’organizzazione conoscitiva
individuale.