Lo scompenso psicotico è una possibilità esperienziale sempre presente nella vita di una persona, che può stabilizzarsi o al contrario rifluire su posizioni di minore disorganizzazione. Diventa pertanto fondamentale comprendere il "significato personale” a partire dal quale si produce lo scompenso clinico. Cioè attorno a quali temi di vita e tonalità emotive si organizza il sistema individuale, quali temi di base devono essere mantenuti stabili, pur nella situazione di crisi, per impedire la disorganizzazione totale del sistema. Questo vuol dire che il medesimo sintomo "psicotico", ad es. un delirio di persecuzione, acquista significati completamente diversi per l'individuo a seconda della sua organizzazione di personalità. Basti pensare alla differenza che può esserci nella percezione persecutoria, per un fobico che sente il mondo in termini di "pericolosità", o per un depresso che lo vive in termini di "assenza" di figure di affidamento. L'assunzione di questa ottica sistemica ed evolutiva permette inoltre di considerare in maniera più "elastica" la gravità delle crisi psicotiche "acute" basate su disturbi dell'identità (depersonalizzazione, dispercezioni somatiche, deliri di influenzamento) che possono essere facilmente comprese se riferite alla "sottostante" organizzazione di personalità. Questo comporterà la possibilità di intervenire non tanto sul sintomo, ma sullo specifico significato personale, sulla discrepanza tra il dato di esperienza che ha prodotto lo scompenso e il livello di base della personalità, sugli aspetti emotivi più basici e stabili dell'organizzazione di personalità, facilitando il "rientro" sui livelli "nevrotici" o "normali" di funzionamento. Nel caso di pazienti con organizzazione depressiva, ad esempio, che presentavano deliri di persecuzione strutturati, ho centrato l'intervento sulle emozioni di rabbia collegate col sottostante senso di perdita e di assenza delle figure di attaccamento: ciò ha consentito la possibilità di non ricorrere a strumenti psichiatrici "pesanti" (ricoveri, psicofarmaci).
2) Un secondo aspetto riguarda la visione della terapia come relazione reale ed emotivamente significativa all'interno della quale effettuare perturbazioni strategicamente orientate che portino ad un aumento di consapevolezza.
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Psicoterapia Cognitiva Sistemica, Psicosi e Servizio Pubblico
di Gianni Cutulo
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