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Psicoterapia cognitiva sistemico-processuale e ciclo di vita individuale
di Vittorio Guidano
si ringrazia il dott. G. Cutolo per la concessione del materiale
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Ho visto Maturana a settembre, in Cile, gli ho chiesto un'opinione su questo e lui, pur non essendo un argomento di suo interesse, mi diceva che quando pensava se era possibile identificare categorie basiche di significato personale, lui era del parere che comunque dovevano essere poche, 4 o 5, e più o meno eravamo d'accordo.
Un altro aspetto importante da inserire come elemento per capire il significato personale, è che entro le quattro categorie sino ad oggi descritte di significato personale basico (fobica, depressiva, ossessiva, D. A. P. - disturbi alimentari psicogeni [N.d.R.]), ogni persona poi è una entità a se stante.
Il significato personale è semplicemente un modo di elaborare dati in riferimento ad un tipo di esperienza immediata, ma può dar luogo a tutte le dimensioni di realtà che si vuole, esse non sono definite in modo univoco. Quello che mi preme sottolineare è che, mentre da un lato il significato personale viene costruito con le tonalità emotive che risultano dalla realtà intersoggettiva in cui viviamo, dall'altro è regolato sempre da fattori che dipendono da questa realtà.
In una realtà in cui ci si conosce sempre rispetto agli altri, la conoscenza di sè è sempre rispetto alla conoscenza degli altri, per cui anche nella vita adulta il senso che uno ha di sè è sempre connesso alla conoscenza che gli altri hanno di lui. In una situazione di questo genere, in cui gli altri convalidano il nostro senso di noi, è importante che noi sentiamo il nostro senso di noi abbastanza positivo, per lo meno tale da “essere convalidato": da questo punto di vista il mantenimento di un'auto stima accettabile è la "chiave di volta" critica che regola tutto quanto l'andamento di un ciclo di vita umano. Tutte le operazioni che noi facciamo per mantenere una identità stabile di noi, nel nostro ciclo di vita, servono per mantenere un'auto-stima accettabile che per lo meno ci faccia sentire ed essere convalidati, se non meritevoli. Questo è importante perché è la necessità di mantenere un'auto-stima accettabile, che regola tutti quanti i processi di consapevolezza.
Nelle visioni tradizionali, (ed è ancora scritto sui libri), la consapevolezza sembra la parte della conoscenza soggettiva che diventa oggettiva: il senso comune degli anni '70 era che quando una persona cercava di guardarsi consapevolmente era come se si guardasse oggettivamente, come se si guardasse dal di fuori per come veramente era. Questo continuava ad alimentare la metafora dell'individuo come scienziato, come se gli individui fossero animati dal raggiungimento della verità sia sul mondo che su di sè.
In realtà la consapevolezza non corrisponde a nessuna immagine oggettiva di noi (cioè di vederci come realmente siamo), anche se molti di noi possono crederlo mentre "si pensano consapevolmente". Perché mai riusciremo a farlo e mai riusciremo a sapere come realmente siamo.
La consapevolezza è uno degli strumenti fondamentali per tenere un livello di autostima accettabile. La consapevolezza, in altre parole, fa parte del settore che chiamiamo delle "spiegazioni" ed è una spiegazione in termini di immagine cosciente di noi, finalizzata proprio ad appianare le discrepanze, a smussare aspetti contrastanti e antitetici della nostra esperienza immediata. E' una operazione volta a ridurre tutte le emergenze discrepanti proprio perché sono quelle che di più possono riflettersi sulla percezione di autostima della persona. Per dirlo in maniera ancor più eclatante: non c'è consapevolezza senza auto-inganno, cioè non solo la consapevolezza non corrisponde a nessuna operazione oggettiva su di sè, ma la consapevolezza è auto-inganno in quanto è sempre una manipolazione di dati per renderli consistenti con l'immagine cosciente di noi. Si può vedere come questa capacità di auto-inganno è fondamentale, perché tutti i possibili problemi di un ciclo di vita umano vengono fuori da una non buona regolazione per il soggetto del livello di auto-inganno con cui si svolge la consapevolezza di sè.