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Psicoterapia cognitiva sistemico-processuale e ciclo di vita individuale
di Vittorio Guidano
si ringrazia il dott. G. Cutolo per la concessione del materiale
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Certo un primo problema essenziale che questo metodo comporta è che il terapista sia già lui in grado di distinguere tra esperienza immediata e spiegazione; detto così sembra semplice, ma non è semplice; tant'è che questo distinguere tra esperienza immediata e spiegazione è il famoso problema di distinguere le teorie dai fatti, che neanche in campo epistemologico è stato risolto.
L'esempio più immediato che mi viene da fare è quello dei fisici: molti fisici, anche super-relativisti parlano della luce, ad esempio, in modo tale che danno per scontato, quasi, che il colore della luce dipenda dalla frequenza della lunghezza d'onda, ad esempio “colore bleu” significa frequenza d'onda X. La maggior parte dei fisici, alcuni implicitamente, altri esplicitamente, giurerebbe che la frequenza della lunghezza d'onda è un fatto; da un punto di vista che dicevamo prima l'unico fatto è l'esperienza di colore che hanno gli umani; la lunghezza d'onda è una delle spiegazioni che noi ci diamo di questa esperienza. Ma l'esperienza di colore esisteva anche prima che si elaborasse la teoria della lunghezza d'onda, ed esisterà anche quando si elaboreranno altre teorie. Quindi è in questo senso che dico che non è facile: però l'attenzione essenziale, è nel distinguere sempre l’esperienza immediata dalla spiegazione.
Nell'esempio fatto prima, quello della persona che racconta il litigio con la moglie: l'esperienza immediata è ricostruibile soltanto se si tiene presente l'episodio che la persona racconta raggruppato proprio come nella scena di un film, in cui si ricostruisce l'accadere della persona, non soltanto per le cose o le frasi che ha detto ma dal modo con cui si muoveva sulla scena, dal posto che occupava, dagli atteggiamenti che aveva : da tutto questo inferite il modo in cui si poteva sentire. Lo stesso tipo di procedimento è quello con cui si addestra il paziente a ricostruirsi e a distinguere anche lui questi due livelli di esperienza immediata e di spiegazione che se ne da.
Ovviamente se si lavora su queste interfaccie, con questa angolatura, il metodo di raccolta dei dati cambia completamente. Non c'è più il metodo di raccolta dei dati tipo poliziesco, quello che appartiene al metodo "per corrispondenza", cioè andare a vedere se quello che dice il paziente corrisponde a qualcosa che realmente è accaduto nel contesto, e andare a far vedere le discrepanze fra il contesto quale effettivamente era e come lui si è comportato ("nessuno lo ha insultato, eppure lei si è arrabbiato: qui c'è una contraddizione e me la deve spiegare"), perché l'ottica cambia completamente.
Quello che dice il paziente non è più riferito all'esterno ma è riferito sempre all'esperienza immediata, sottostante, che lui deve in qualche modo rendersi consistente, è lì che deve riferirla anche al terapista che lavora in quest'ottica. Quindi cambia completamente la modalità con cui si vedono i dati del paziente.
Anche altre cose sono abbastanza diverse, per esempio l'atteggiamento verso le emozioni
negative.