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Psicoterapia cognitiva sistemico-processuale e ciclo di vita individuale
di Vittorio Guidano
si ringrazia il dott. G. Cutolo per la concessione del materiale
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Fin dall'inizio gli viene fatta distinguere esperienza immediata e spiegazione dell'esperienza immediata, e poi viene addestrato nell'andare avanti in sequenze di moviola su ogni singolo fotogramma, a vedersi alternativamente dentro la scena, e quindi diremmo da un punto di vista soggettivo, e fuori la scena, da un punto di vista oggettivo. Questo poi va aumentando ancora di più man mano che ci si sposta verso il passato: qui i punti di vista oggettivi diventano due: significa che se uno vede un evento che appartiene già a un passato anche minimamente prossimo il discorso diventa: oltre a ricostruirsi dal punto di vista mentre segue la situazione (punto di vista "soggettivo", da dentro la scena), ricostruirsi da fuori, con gli occhi di adesso e ricostruirsi da fuori con gli occhi che poteva avere allora (punto di vista "oggettivo")
In altre parole diventa un addestramento continuo alla flessibilità nell'assumere più punti di vista su di sè per ricostruirsi in ogni situazione. E' il paziente stesso che il più delle volte riesce a "mettersi a fuoco", e il terapista deve semplicemente dargli i termini concettuali per spiegare e per ordinare la comprensione di sè. In questo modo poi viene fuori una comprensione del suo modo di funzionare diversissima da quella che il paziente aveva prima, cioè del suo modo di ordinare la realtà giorno per giorno.
Per esempio, nel discorso che facevamo prima dei fobici: il fobico comincia a ricostruire il suo modo di ordinare la realtà sempre in termini di pericoli, minacce, e protezioni da cercare per evitarli: è così che diventa consapevole del suo modo di formare, mantenere e rompere legami affettivi significativi, nella sua storia di sviluppo. E' in questo modo che diventa consapevole delle sequenze di eventi significativi o critici di attaccamento nella fanciullezza e oltre, che poi danno luogo a quel tipo di significato personale che prima avevamo visto come modalità di percezione del mondo, come modalità di stile affettivo e così via. Attraverso questo procedimento in moviola, con questo addestramento alla flessibilità, viene poi ricostruita questa consapevolezza del proprio modo di funzionare.
Volevo aggiungere, per concludere, due cenni sul problema della consapevolezza. Perché nei discorsi che si sentono fare frequentemente nell'ambito del cognitivismo post-razionalista, può venire a volta il sospetto che questa enfasi sulla consapevolezza significhi che, in fondo, le riorganizzazioni di significato personale che si hanno in un procedimento terapeutico di questo genere, sono legate alla consapevolezza del proprio modo di funzionare che il paziente acquisisce, che gli permette di riconoscere parte di esperienza immediata che prima non riconosceva, di riferirsela a sè, di
riordinarsela.