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Psicoterapia cognitiva sistemico-processuale e ciclo di vita individuale

di Vittorio Guidano
si ringrazia il dott. G. Cutolo per la concessione del materiale

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Questo ha delle implicazioni abbastanza importanti se ci riferiamo ad una nozione di organismo, di individuo. Gli aspetti più importanti sono due: primo, se non c’è un ordine esterno definito, univoco per tutti, l'ordine che gli organismi esibiscono è autocostruito, auto-organizzato: se non viene da fuori deve venire da dentro e quindi il primo tema che emerge è quello dell'auto-organizzazione come processo: auto-organizzazione come meccanismo di base per qualsiasi struttura vivente. Il secondo aspetto, ancor più importante del primo, è che il nostro modo dì percepire è sempre inestricabilmente connesso a quanto osserviamo e percepiamo, in realtà la nostra attività di ordinare il mondo è inseparabile dal mondo in cui siamo. Il fatto è che ogni organismo (e adesso mi riferisco per eccellenza all'essere umano) ha come elemento basico questo aspetto di auto-organizzarsi, un ordine interno-esterno che gli da un senso di consistenza e continuità nel tempo. Ecco, se questa è la caratteristica basica che esce dal cambiamento di prospettiva epistemologica, allora emerge un nuovo tipo di domande che appaiono significative rispetto a prima. In un'ottica in cui c'era già un ordine esterno univoco, in cui il senso delle cose era già definito, non aveva senso chiedersi che cosa facesse l'esperienza umana, essa era tutt'al più un aspetto di quell'ordine, una riproduzione, un tassello di quell'ordine. Ma se adesso il discorso è che noi ci auto-organizziamo, per prima cosa bisognerebbe capire qual'è l'oggetto che risulta da quest'organizzazione: in altre parole che cos'è l'esperienza umana, prodotto di questo processo di auto-organizzazione che in termini evolutivi va avanti da milioni di anni. Ed è più in quest'aspetto che si pone oggi quello che potremmo definire "cognitivismo sistemico", teoria che comincia ad avere un ottica di tipo ontologico, che intende studiare la conoscenza dal punto di vista di chi la possiede, vedere come funziona la conoscenza individuale dal punto di vista dell'individuo che la possiede. Perché fino ad oggi gli approcci razionalisti hanno studiato la conoscenza da un punto di vista esterno come fosse il punto di vista di Dio: lettura imparziale, che guarda fuori dal mondo come qui vanno le cose. Sia detto per inciso, con tutto il rispetto per la genialità di Piaget, egli esprime in maniera superlativa questo aspetto razionalista di studiare la conoscenza indipendentemente dal soggetto che la porta. Se uno studia la conoscenza di un bambino indipendentemente dal bambino, da come lui la vive, allora appaiono significative tutta una serie di operazioni razionali logico matematiche come i passaggi di età.